Memoria

Memoria. Raffaele Ciriello video reporter fu ucciso 23 anni fa a Ramallah

Mentre documentava il conflitto israeliano-palestinese. La sua storia su Ossigeno-Cercavano la verità. Chi lo ricorda

OSSIGENO 12 marzo 2024 – Ricorre domani il ventitreesimo anniversario dall’uccisione del medico-fotoreporter freelance Raffaele Ciriello. Aveva 42 anni, era spostato e aveva una figlia di 17 mesi. Si trovava a Ramallah, in Cisgiordania, per documentare, per il Corriere della Sera, il conflitto israeliano palestinese, durante la cosiddetta seconda Intifada. Con la sua telecamera palmare il 13 marzo 2002 stava riprendendo un rastrellamento di palestinesi da parte dell’esercito di Tel Aviv quando fu crivellato da una raffica di pallottole. Le responsabilità dell’uccisione non sono mai state accertate uficialmente: il fotoreporter sarebbe stato ucciso per errore, scambiato per un nemico dai militari israeliani.

Solo quattro mesi prima, in un diverso scenario di guerra, a Kabul, era stata uccisa un’altra giornalista italiana, Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera in Afghanistan, che aveva condiviso  con Ciriello altre missioni all’estero.

Anche Enzo Baldoni, un altro dei 30 giornalisti italiani uccisi all’estero, era amico e collega di Raffaele Ciriello: il pubblicitario e giornalista gli dedicò un ricordo pochi giorni prima del suo rapimento e uccisione, avvenuta il 24 agosto 2004 a Bagdad, come racconta nel suo blog (leggi su Ossigeno). Il conflitto israeliano-palestinese, che si consuma ancora in questi mesi, dopo Ciriello ha mietuto successivamente anche un’altra vittima del giornalismo italiano: Vittorio Arrigoni, cronista e attivista, che documentava la causa palestinese, ucciso a Gaza il 15 aprile 2011.

Ossigeno ricorda ciascuno di loro sul sito www.giornalistiuccisi.it “Cercavano la verità”, dove sono raccolte le storie dei trenta operatori dell’informazione uccisi a causa del loro lavoro, una ricca documentazione e testimonianze, come quella della moglie di Raffaele Ciriello, Paola Navilli (leggi).

CHI ERA – Laureato in medicina, Raffaele Ciriello aveva scelto di seguire la sua passione per il fotogiornalismo. Realizzò reportage in Africa, Sud America, Medio Oriente. Ancora oggi è possibile vedere le sue “cartoline dall’inferno” sul suo sito web “Postcards from hell” – www.raffaeleciriello.com sul quale pubblicava quasi in tempo reale i suoi lavori.

INIZIATIVE DI OSSIGENO – Al fotoreporter e agli altri cronisti uccisi da mafie, guerre e terrorismo sono dedicati due eventi promossi da Ossigeno a Roma, alla Casa del Jazz. Lunedì 18 marzo alle ore 10:30 don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, renderà omaggio alle vittime innocenti della mafia davanti al Memoriale che elenca i loro nomi. Venerdì 3 maggio, dalle 9 alle 13, invece, sarà celebrata la Giornata mondiale dell’ONU in memoria dei giornalisti uccisi per il loro lavoro con un convegno al quale parteciperanno giornalisti e familiari delle vittime. GPA

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