Libertà di stampa

8 maggio. Delmastro (Agcom), Molte minacce, ma pochi articoli

È l’invito del direttore dell’Autorità per le Comunicazioni per combattere l’isolamemto dei cronisti. Il chilling effect contro principi Costituzione

“Fra i giornalisti quello delle minacce è un problema avvertito chiaramente. Secondo le statistiche dell’Osservatorio sul Giornalismo dell’Agcom, almeno un giornalista su dieci dichiara di aver subito minacce. Eppure sui media se ne parla pochissimo. Eppure parlarne pubblicamente è utile, è un modo per interrompere la solitudine e l’isolamento delle persone sotto tiro”, ha detto Marco Delmastro, direttore Agcom, al Convegno “Trasparenza e libertà d’informazione”, organizzato l’8 maggio in Campidoglio dall’Autorità per le Comunicazioni insieme a Ossigeno per l’Informazione, con il patrocinio dell’Unesco e in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, in occasione della 25ma Giornata Mondiale della Libertà di stampa.

Delmastro ha citato altri dati secondo i quali di solito i giornali e i notiziari radiotelevisivi parlano dell’aggressione a un singolo giornalista e non dicono quali notizie stava cercando di pubblicare dell’inchiesta. Inoltre risulta che sul tema specifico degli attacchi ai giornalisti, gli articoli e i servizi di approfondimento sono rari, la grande attenzione scatta soltanto quando l’attacco acquista straordinaria potenza emotiva a causa di un video che lo documenta, come nel caso della testata a Ostia a Daniele Piervincenzi.

“Noi ci occupiamo delle minacce ai giornalisti – ha spiegato Delmastro – perché i giornalisti svolgono un ruolo pubblico fondamentale e socialmente rilevante. Le minacce ostacolano la libertà d’informazione e creano il cosiddetto chilling effect, un effetto raggelante”.  La limitazione della circolazione delle informazioni, ha aggiunto Delmastro, è in contrasto con il dettato costituzionale, poiché riduce e ostacola la produzione delle notizie, specie di quelle socialmente rilevanti, e danneggia il mercato dell’informazione. Il direttore ha specificato che l’effetto raggelante non è dato soltanto dalle minacce fisiche ma anche dalle azioni legali pretestuose, come le cosiddette querele temerarie.

Ben vengano perciò, ha concluso, convegni come questo organizzato in Campidoglio.

Video. Riascolta l’intervento integrale sul sito di Radio Radicale.


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