Tutela legale. Raffaella Fanelli, mi sentivo piccola piccola, Ossigeno mi ha aiutato
Querelata per una intervista pubblicata su “La Repubblica” e assistita gratuitamente dai legali dell’Osservatorio, la giornalista ha ottenuto l’archiviazione.
“Quando la figlia di Paolo Signorelli, per un’intervista che ho pubblicato su “La Repubblica”, ha querelato soltanto me, una freelance, e il detenuto Vinciguerra (l’intervistato) e non il direttore del noto quotidiano, mi sono sentita piccola piccola, anche perché il giornale non ha assunto la mia difesa.
Questa sensazione mi ha regalato parecchie notti insonni. Poi un collega mi ha parlato di Ossigeno per l’Informazione e io ho chiesto aiuto a questo osservatorio, e l’ho avuto.
Per difendermi dall’erede del professore, già condannato per associazione sovversiva e banda armata, mi sono ritrovata accanto una squadra di supereroi.
Non è stato facile, dopo tanti anni, consultare carte e sentenze degli anni di piombo per ricostruire la storia di Paolo Signorelli. Ma i legali e i miei colleghi di Ossigeno l’hanno fatto. Per tutelarmi.
L’avvocato Andrea Di Pietro è stato un grande. Davanti all’altisonante avvocato Gabriele Bordoni, legale storico della famiglia Signorelli, che è stato uno dei difensori degli imputati nel processo per la Strage di Bologna e nientemeno che il difensore di Ilich Ramirez Sanchez, il noto Carlos, l’avvocato Di Pietro non ha avuto la minima esitazione.
Ha presentato una memoria difensiva per la quale gli darei il premio Pulitzer, che peraltro è stata ripresa dal giudice Fanales nella sua ordinanza di archiviazione. Il mio avvocato, l’avvocato che mi è stato assegnato dal servizio di assistenza legale di Ossigeno, ha ricordato che i restyling storici non sono ammessi sulla pelle di chi scrive la verità. Mi sono sentita protetta e forte con accanto Ossigeno, l’avvocato Andrea Di Pietro e un giornalista grande come Alberto Spampinato… E ho vinto. Abbiamo vinto. Insieme”.
ONY
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